Ipotesi, Teoria e Assioma
Ipotesi
Supposizione di fatti ancora non realizzati, ma che si prevedono come possibili allo scopo di considerarne in anticipo le conseguenze, di prepararsi e, nel caso, affrontarle. Spiegazione logica, fondata su indizi e congetture, che si dà provvisoriamente di un fatto o di una serie di fatti, noti o accertabili in sé ma non nelle loro cause, nei loro processi.
Dal greco ὑπόθεσις [ypothesis] (base, fondamento, ragionamento, tema) composto da ὑπὸ [ypo] (sotto) e θέσις [thesis] (posizione, atto di porre, situazione) che in latino fu ricalcato con suppŏsĭtĭo.
In sanscrito si trova il termine kalpana (ipotesi, idea, il performare, inventare, il creare nella mente, il considerare qualsiasi cosa come reale, la composizione di un poema, il tagliare, la forma, immagine, il fissare, il simulare, atto, ombra); da kalpa (uguale a, flessibile, possibile, competente, realizzabile, adatto, ordine, precetto sacro, ricerca, pratica, era cosmica, leggendario periodo di tempo, legge). Kalpa deriva dalla radice KAL i cui significati sono: “calcolare, numerare, contare, suonare. L’ipotesi, “il creare nella mente”, deriva pertanto dai concetti di calcolare e di misurare anche il tempo, che a sua volta appare nel suo essere una ipotesi.
Teoria
Formulazione logicamente coerente (in termini di concetti ed enti più o meno astratti) di un insieme di definizioni, principi e leggi generali che consente di descrivere, interpretare, classificare, spiegare aspetti della realtà naturale e sociale, e delle varie forme di attività umana.
Dal latino tardo theorĭa, derivato dal greco θεωρία [theoria] (teoria, contemplazione, osservazione) derivato di θεωρός [theoros] spettatore.
In origine, pertanto, la teoria era intesa come la delegazione di teori (partecipante della delegazione). Nell’antica Grecia, infatti, era così chiamata la delegazione che le città-stato inviavano alle grandi celebrazioni religiose e ginniche, o quella che veniva inviata per invitare ufficialmente altre città a partecipare a una festa.
Nell’uso letterario viene usato per intendere una sfilata, una lunga fila di persone, animali o cose in movimento.
In passato il termine era usato spesso nel senso di “guardare” un palcoscenico di teatro, avvalorando il suo uso per indicare qualcosa di provvisorio o contrapposto alla realtà.
Teoria, in sanscrito, corrisponde ad āgama che ha i significati di: teoria, origine, ciò che è stato tramandato, tradizione, conoscenza, principi dei Veda (ascolto della parola divina), causa dell’arrivo, testi teologici, ciò che è stato trasmesso, ciò che è giunto alle persone nel presente dal passato. Deriva dal verbo āgam: venire, apparire, giungere vicino da o verso, arrivare, raggiungere, tornare, cadere dentro (qualsiasi stato delle mente).
Gli āgama compongono la Śruti (scienza rivelata, da śru, śṛuṇoti: sentire, ascoltare). La teoria (āgama) risulta essere quindi ciò che proviene (dall’alto e dal passato) e ritorna all’Origine. La rivelazione è espressa anche nel rapporto sacro (tantra) tra il principio femminile e maschile (Shiva e Parvati).
Assioma
Proposizione, o principio, che viene ritenuto vero in quanto evidente e non deve essere dimostrato. È il punto di partenza da cui derivare una teoria (che invece deve essere comprovata dalla scienza).
Dal latino tardo axĭōma (assioma, enunciato evidente, proposizione fondamentale) derivato dal greco ἀξίωμα [axioma] (considerazione, dignità, prezzo, valore), da ἄξιος [axios] (degno, giusto, meritevole).
In sanscrito uno dei termini che indica l’assioma è tattva (assioma, verità, quiddità, realtà, principio, essenza) quale principio/realtà che deve essere considerato giusto e valido. Tattva deriva dalla radice TAT (questo) che nei Veda indica l’Assoluto, il Brahman. Nel Vedanta con l’espressione “tat tvam asi” (“tu sei quello”) si indica l’identità tra Atman (anima individuale) e Brahman (anima universale).