I neutrini e “Più veloce della luce”

Liliana Annicchiarico – Fenditura quantica (Courtesy Arte Quantica)

L’esistenza del neutrino fu ipotizzata nel 1930 da Pauli, il quale, osservando le anomalie energetiche nel decadimento beta dei nuclei, teorizzò che dovesse essere emessa un’elusiva particella neutra, non soggetta alle interazioni elettromagnetica e nucleare forte. Questa particella, chiamata neutrino, fu effettivamente rivelata sperimentalmente ben 26 anni dopo.
I neutrini vengono massicciamente emessi dalle reazioni di fusione nucleare che avvengono nel Sole e nelle stelle in generale. Il decadimento del neutrone genera invece una particella del tutto simile, detta antineutrino(1).
Nel 1963 vennero scoperti i protagonisti dell’esperimento del Gran Sasso, i neutrini muonici, associati all’elettrone “pesante”, il muone; anche per essi fu identificata la corrispondente antiparticella, cioè l’antineutrino muonico.
I neutrini sono tra le particelle più abbondanti dell’Universo. Si stima che ci siano circa 300 neutrini “fossili” in ogni centimetro cubo dell’Universo, prodotti al tempo del Big Bang. Ogni centimetro quadrato di superficie della Terra è inondato da 65 miliardi di neutrini solari al secondo; il nostro corpo produce 340 milioni di neutrini al giorno(2). Nonostante questa abbondanza, la capacità dei neutrini di interagire con la materia è estremamente piccola: un neutrino solare sarebbe mediamente in grado di viaggiare per 190.000 miliardi di chilometri (20 anni luce) di un ipotetico oceano prima di interagire con gli atomi dell’acqua. Il Sole stesso è praticamente trasparente ai neutrini generati al suo interno, mentre è opaco alla radiazione elettromagnetica che ne esce con difficoltà(3).
Il neutrino è la parte di materia “ai limiti”: al limite inferiore della materia. Esso effettua una specie di “scannerizzazione” continua dell’intero universo, “comunicando” in una continua incessante interazione con il Nulla che tutto contiene. Di certo, per le sue caratteristiche, il neutrino “controlla”(4), cioè riesce anche a percepire ciò che la luce sperimenta in un universo di coscienza (come obiettivo visibile dalla stessa coscienza).

Nota dell’autore

Al discorso manca – e lo vorrei proporre – la velocità “istantanea”, dove lo spazio diviene zero e nella bolla Universo il BoNu conduce dal punto (a) dello spazio al punto (b) senza tempo (t0) e senza spazio (S0) cioè:

“Indefinito” perché non ci si trova più nello stesso universo bensì in un altro. È ciò che accade al centro di un Buco Nero e non “solo” al Suo orizzonte degli eventi.

Il BoNu relaziona a t0 con lo spazio di un altro universo

NOTE:

(1) ^ La differenza fondamentale tra antineutrino e neutrino è che questo ultimo, interagendo con i nucleoni, provoca l’emissione di elettroni e (trasformazione dei neutroni in protoni: processi β), mentre l’antineutrino provoca l’emissione di positroni e+ (trasformazione dei protoni in neutroni legati nel nucleo: processi β+). L’antineutrino è destrorso (zag), cioè ha spin nello stesso verso della velocità, mentre il neutrino è sinistrorso (zig), cioè ha spin opposto alla velocità.

(2) ^ Decadimento β del potassio 40.

(3) ^ Si stima che i neutrini creati nel nucleo del Sole emergano alla sua superficie in 2-3 secondi, mentre la radiazione elettromagnetica impiega centinaia di migliaia di anni.

(4) ^ Considerando i neutrini la “pellicola” dell’Assoluto che tutto attraversa, il termine “controlla” ha, per valore teologico, come soggetto Dio stesso.