Il Cubo di Penrose – II Parte

Rielaborazione del Cubo di Penrose – dettaglio

Allora cominciamo dal Nulla, da Zero, il Nulla Spazio Zero della singolarità iniziale, il Big-Bang. Da lì parte una bolla spazio-Bordo Nulla. Il Nulla concretizza la Sua presenza attraverso vibrazioni, vibra Se Stesso. È Nulla-Vuoto-spazio che diviene Presente, dando vita all’universo. Come fa a essere presente? Con una vibrazione dovuta alla convergenza di informazioni da altri universi. Solo una vibrazione informazione che, però, ancora non conosciamo.

Non ci siamo! Ma abbiamo iniziato a esserci perché il processo, da Zero, porta a noi.

La scienza ha necessità di ricondurre la vibrazione alla presenza di qualcosa, come ad esempio la corda di un violino. Da qui hanno concepito le stringhe, entità talmente piccole da non poter essere viste né rivelate. L’ipotesi delle stringhe, tuttavia, non è convincente. L’opinione in proposito di Robert Laughlin è eloquente:

“è solo una forma di auto-erotismo. Senza esperimenti che distinguono tra teorie corrette e scorrette non si può fare scienza, e non si è moralmente superiori ai guru religiosi”(1).

Definizione valida, anche se forse Laughlin non conosce il vero valore del termine “guru”(2), che significa esattamente il contrario di quanto lui vuol fare intendere.
E se non ci fosse bisogno di “qualcosa” che vibra informando?
Se bastasse qualcosa che trasporta le informazioni collassate in un Buco Nero?
Dallo Zero, una vibrazione: un “Chicchessia” che vibra… E se a vibrare fosse proprio il Nulla? O il Bordo Nulla? Oppure solo il confine?
Non serve “qualcosa” che vibra nel vuoto. Il Vuoto potrebbe vibrare di per sé, in un inizio di trasmissione senza tempo né distanza spaziale che provoca una specie di “apertura” del Vuoto stesso. E il confine, ci sarà?

Big Bang e Universo

Il Vuoto confine non è locato(3), se vibra in un “certo” modo si apre un pertugio, uno squarcio al Vuoto Vuoto e si scatena un’enorme quantità di “Vuoti confini”, organizzati secondo le vibrazioni e sparsi ovunque.
Dopo il vuoto abbiamo le particelle, che la scienza considera corpuscoli o onde. Ma chi ha detto che sono “corpuscoli”? Chi può esserne sicuro? E poi, chi ha detto che le onde non siano sovrapponibili?
Se le onde sono vibrazioni di energie, possono “compenetrarsi” come i suoni prodotti da due corde di chitarra(4). Non avendo alcuna sostanza sono sovrapponibili, come i bosoni(5), ma non sono corpuscoli. E se fossero contemporaneamente onda, corpuscolo e BoNu? Quanto è sovrapponibile la coscienza? E gli esseri? Credo siano tutti sovrapposti.

Possiamo considerare le particelle una somma di vibrazioni articolate che sembrano esserci. Protoni e neutroni, corpuscoli e onde, fuori e dentro.
I movimenti dovuti a tali vibrazioni sembra siano la somma di qualcosa. Dal Niente si organizzano vibrazioni complesse fino alla coscienza, che costruiscono sensazioni consapevoli, complicate, e non esclusivamente matematiche.

Credo che tutto sia fatto a “onda”, sovrapposto ad altre onde e organizzato con vibrazioni (frequenze). Gli scienziati, invece, hanno “concepito” tre piccole “palle” (i quark) che gironzolano dentro una “palla” più grande. Poi hanno iniziato a pensare che tutto fosse formato da “palle”.
I quark sono vibrazioni atte a organizzare una struttura attraverso una particolare somma/fusione/mescolanza delle frequenze in opposizione, in contrasto. Per fare un esempio pensiamo a una grande sala, dove la voce rimbomba e alcuni suoni spariscono, così le vibrazioni up-up-down e down-down-up si incrociano in maniera diversa.

Come fanno a durare per sempre? Se ti do una spinta nel Vuoto, voli per sempre. Se la possiedi nel BoNu, l’energia dura per sempre. Vi attingi sempre! Oscillando al confine.
Dov’è il Vuoto? Intorno al pieno dei corpuscoli? È più logico pensare che si trovi al loro interno, all’esterno, ovunque! Ecco perché gli antichi mistici dicevano “è tutto illusorio”.

Tornando alle particelle, possiamo ipotizzare che l’elettrone non “giri”. È un insieme di vibrazioni tendenti a zero perché è l’obiettivo finale di una sperimentazione. Il protone si organizza con un elettrone che, collassando, crea un neutrone. Quest’ultimo è poco “vitale”, decade facilmente. Ricevuta l’informazione la ritrasmette attraverso il decadimento β.

Una somma enorme di neutroni in una stella ne provoca il collasso e produce un Buco Nero, che s’affaccia… a chi?
Con un Buco Nero si ottiene una grande somma di Bordo Nulla, o Vuoto, che vince su tutte le forze; nel buco nero si sommano i BoNu (la cosiddetta gravità) e si ricrea la Singolarità al contrario. Forse per un nuovo Big Bang, dipende da quanta Energia e informazioni ingurgita. Abbiamo lo stesso tempo (che non c’è), lo stesso spazio (che non c’è), la stessa condizione dell’istante (che non c’è) in cui è nato l’universo. Contemporaneamente. Infatti, la deformazione spazio-temporale in un Buco Nero e l’inizio del “Big Bang” sono coincidenti contemporaneamente, costanti, sempre nello stesso tempo e nello spazio contiguo, in quanto nel Buco Nero e nel pre “Big Bang” non c’è spazio-tempo.

La presenza di un Buco Nero è sempre costante in un universo? È sufficiente un solo Buco Nero, ma non ce n’è uno solo, ce ne sono in grande quantità, diversi per ogni galassia.
La coerenza delle informazioni e quindi del tipo di coscienza nell’universo è resa armonica dalla mancanza dello spazio-tempo nel Buco Nero e nell’inizio del “Big Bang”, e accompagna come BoNu ogni particella che “Lo Meriti”, ossia che “meriti” di essere messaggera di informazioni. Ogni neutrone è costantemente presente a quel tempo. Infatti, abbiamo visto che quando i neutroni diventano tanti implodono, generando il buco nero. Inizia “l’aderenza” gravitazionale, spaziale e “temporale” (un insieme coniato per impedire la comprensione) dell’intero universo, di cui noi, un processo protonico, elettronico e neutronico, siamo coscienti attraverso i microtubuli: recettori dell’universo essere, “quasi” dell’entanglement tra universi(6).

I neutroni sono il proposito di non-esserci, sono neutri, ma pronti a decadere e tornare a sperimentare come protoni.
Come una maggiore unione delle informazioni nel cervello in DMN è l’annullamento delle modificazioni coscienti della mente, così il neutrone è l’annullamento della modificazione della materia con la sua tendenza protonica a esserci (mettete in relazione tutto ciò che intuite, qualsiasi cultura abbiate, siete la stessa cosa, un universo nell’universo!).
Il neutrone, dunque, compie il tentativo continuo di “non esserci” – infatti si rende neutro, sommando carica positiva e negativa – ma non ce la fa, a meno che non si raggiunga una certa massa limite che lo fa implodere in un Buco Nero (quando si è in tanti a sommare una certa forza per il Nulla, ci si riesce!).
I protoni, invece, “fanno finta” di giocare a esserci e per somma interagiscono tramite “onde”. Due “onde” contrarie si respingono; due “onde” sinergiche formano insieme un “tornado” che, con la presenza delle sue “presenze”, spinge via “ogni” cosa. L’esempio del tornado, con i suoi vuoti d’aria, racchiude un po’ il concetto del “ci sono” e del “non ci sono”.
Esiste un collegamento con la parte più evidente della materia, che sembra esserci, ed è organizzata da tutto il Bordo Nulla: un “non ci sono” concatenato senza essere “locato”. Possiamo sovrapporre tutto, protoni e neutroni, che sembrano atomi, che sembrano esserci con i loro “venticelli”, gli elettroni. Trottoline quasi inesistenti – per la continua oscillazione Zig-Zag particella-onda – che producono “venticelli” inesistenti, i quali appaiono come “deformazioni” e interazioni complesse dei Quattro Sistemi, della natura delle cose.

Nello stesso universo abbiamo il “Big Bang” iniziale e il collasso gravitazionale all’interno di un Buco Nero. Il concetto si comprende anche graficamente facendo collassare al suo centro il Cubo di Penrose, cresciuto in maniera graduale con la coscienza degli esseri.

Non vedo cubi in continua evoluzione fino a creare un ipercubo, vedo una costante di crescita della coscienza.

NOTE:

(1) ^ Piergiorgio Odifreddi, op. cit.

(2) ^ In ambito induista, il termine sanscrito guru ha il significato di maestro o precettore spirituale. L’etimologia di guru come “dissipatore di tenebre” risale alle radici gu (oscurità, tenebre) e ru (svanire).

(3) ^ Non possiamo considerare locati i punti ove esistono le potenzialità di Squarcio e creazione di un universo (il punto materiale in un foglio non ha nulla a che vedere con il punto non locato in matematica e nella realtà).

(4) ^ E le piante? Nel loro evolvere da pochi DNA a una grande diversificazione, possiamo considerarle esperienze a volte (se non sempre o quasi) sovrapposte!

(5) ^ Dicono siano sovrapponibili. I bosoni, come ad esempio i fotoni o gli atomi di elio (He4), possono infatti coesistere in numero illimitato nello stesso stato quantistico. Se la loro energia è sufficientemente bassa, la lunghezza d’onda associata al loro aspetto ondulatorio risulta maggiore della supposta distanza tra le particelle; in altre parole esse si sovrappongono, divenendo indistinguibili (condensati di Bose-Einstein).

(6) ^ In questo modo è possibile percepire ciò che gli antichi chiamavano la “Rete di Indra”. Secondo la visione buddhista l’universo è una rete i cui nodi sono costituiti da diamanti purissimi, ognuno dei quali contiene e riflette in sé tutto il resto della rete. Ogni nodo corrisponde a ogni singolo elemento dell’Universo (pianeti, galassie, esseri umani, animali) e ogni elemento è collegato agli altri in una interconnessione totale.